presS/Tletter n.30-2007 
LA STORIA IN PILLOLE di Rossella de Rita
Che cosa è e come muta un sistema economico
Un sistema economico è un’organizzazione sociale di uomini e donne che, in un dato momento storico, si sono associati tra loro per produrre e consumare beni e servizi e dare, in questo modo, la massima soddisfazione possibile ai propri bisogni e ai propri desideri.
Un sistema economico funziona al meglio quando è in grado di produrre beni e servizi in quantità e qualità adeguate alla domanda dei suoi componenti; quando riesce a distribuire un reddito appropriato a coloro che hanno preso parte ai processi produttivi; quando favorisce lo scambio attraverso la formazione di un buon mercato; quando consente un buon livello di consumo dei beni necessari agli individui; infine quando riesce ad incrementare in modo rilevante il risparmio delle risorse che devono essere investite per dare l’avvio ad una nuova fase di produzione Il sistema procede nel tempo e tende ad espandersi quando tutte queste funzioni sono soddisfatte. Il sistema entra in crisi e si valutano le possibili modifiche se queste funzioni non sono portate avanti in modo efficiente. Nessun sistema economico dura in eterno variando continuamente i modi di produzione, di consumo, di scambio e d’investimento. In genere queste modalità migliorano nel corso dei secoli ma non mancano casi d’involuzione e regresso. Il malessere economico generato da un sistema in crisi non colpisce tutti indistintamente: in realtà in ogni crisi c’è chi diventa più ricco (e in genere si tratta di una minoranza) e c’è chi diventa più povero (e questi invece sono i più). Ogni malessere economico genera quindi conflitti tra chi vorrebbe mantenere la situazione immutata e chi vorrebbe modificarla. Ci sono stati alcuni casi nella storia in cui un sistema economico è andato incontro a rapide e radicali modificazioni attraverso attività rivoluzionarie come la Rivoluzione francese del 1789 o la Rivoluzione russa del 1917. Nella maggior parte dei casi le trasformazioni al contrario sono state lente e graduali.
Nel corso della storia si sono succeduti diversi tipi di sistemi economici con infinite varianti e dare conto di tutti sarebbe inutile e impossibile. Ci sono però stati numerosi modelli di sistemi economici generali che sono più agevolmente individuabili in quanto hanno lasciato ampie tracce di se condizionando a lungo la vita dell’umanità. Dagli inizi della civiltà mediterranea fino alla caduta dell’Impero romano il sistema economico imperante era quello schiavistico, basato su un modo di produzione che faceva ampio uso degli schiavi per coltivare la terra. Verso gli ultimi secoli del mondo antico, la produzione schiavistica cominciò a declinare in quanto il lavoro degli schiavi si dimostrava sempre meno produttivo. In realtà questo sistema produttivo non è mai scomparso del tutto e in maniera più o meno evidente è ancora praticato, lì dove il sistema appare ancora remunerativo. Dalla caduta dell’Impero romano fino a tutto il Medioevo e anche oltre fu dominante il sistema signorile, così definito perché l’elemento dominante era il signore della terra. All’interno di questo sistema i rapporti di produzione e i processi produttivi assunsero forme assai diverse ma erano, di solito, basati sul rapporto che sussisteva tra i proprietari o possessori della terra da un lato e dalla forza lavoro fornita da uomini semiliberi(pur rimanendo privi di diritti e libertà avevano una propria casa e una famiglia) o da uomini liberi legati da contratti più o meno volontariamente accettati. La manodopera in questo modo era maggiormente motivata a lavorare e quindi dotata di una superiore capacità produttiva. All’interno di questo sistema s’inserisce il feudalesimo in cui il feudo era una speciale unità politica e produttiva concessa dal sovrano ai suoi vassalli. Questi sistemi economici erano quindi caratterizzati dalla prevalenza dei fattori terra e lavoro nella produzione, mentre il capitale se pur esistente ricopriva un ruolo totalmente marginale. Con la fine del sistema feudale e l’inizio del mondo moderno, il fattore capitale cominciò ad assumere una netta prevalenza orientando le diverse economie in senso capitalistico ovvero combinando prevalentemente capitale e lavoro. Dal capitalismo mercantile, che dominò fino al XIX secolo, si passò al capitalismo industriale nel quale ancora oggi viviamo. Alcuni studiosi cominciano ad individuare il sopraggiungere di un nuovo sistema, di tipo postindustriale, dominato dal settore terziario e in cui riveste un ruolo importante la rivoluzione informatica.